Dall’AIDC, proposta emendativa per graduare i controlli tra società grandi e PMI
Con un comunicato stampa diffuso oggi, l’AIDC ha reso noti i contenuti dell’incontro che una rappresentanza dell’Associazione ha avuto con l’onorevole Manuela Dal Lago, Presidente della Commissione Attività Produttive alla Camera.
Nel corso dell’incontro, il presidente Marco Rigamonti ha affermato: “Pur comprendendo la grave crisi che sta attraversando il nostro Paese, non è assolutamente ipotizzabile una minore e diversa articolazione dei controlli sulle società di capitali, così come al momento previsto dal decreto legge sulle semplificazioni”.
Inoltre – ha proseguito – “i dottori commercialisti sono consapevoli che le imprese in generale, e quelle piccole in particolare, stanno vivendo un momento di difficoltà, ma non è condivisibile che in virtù di questa grave situazione si possano esporre i creditori verso un sistema di imprese non più vigilato dall’organo di controllo che tutto il mondo fino ad oggi ha preso a modello”. Così come è “altrettanto indubbio che piccole società che gestiscono meramente patrimoni potrebbero necessitare di una diversa forma di controllo, ma società a responsabilità limitate con ingenti volumi di affari, numerosi lavoratori dipendenti e forte indebitamento non possono certo essere vigilate da un organo monocratico chiamato a svolgere le stesse ed identiche funzioni dell’organo collegiale”.
Per questa serie di motivi, uniti al fatto, che, in ogni caso, “non può essere discriminante la scelta della forma societaria, spa o srl, per determinare, a parità di responsabilità, la tipologia di controllo”, l’AIDC si farà portavoce di una proposta emendativa per una graduazione nei controlli tra società piccole/medio piccole e quelle di rilevanti dimensioni: alle prime potrebbe essere sufficiente un solo sindaco, ma con ridotte funzioni e ridotte responsabilità, mentre per le seconde dovrà essere mantenuto l’organo collegiale proprio a tutela degli interessi dei terzi. (Redazione)
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