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OPINIONI

Cassa Dottori: meglio concentrarsi sugli incentivi ai nuovi ingressi

La Cassa Ragionieri, ad esempio, ha introdotto alcune misure per rendere più appetibile la pre-iscrizione da parte dei tirocinanti

/ Andrea CIUTI

Giovedì, 3 maggio 2012

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Pubblichiamo l’intervento di Andrea Ciuti, Delegato Cassa Previdenza Dottori Commercialisti per l’ODCEC di Pisa.

È entrata nel vivo della discussione politica la delibera che l’Assemblea dei Delegati della Cassa Dottori dovrà esaminare e votare il prossimo 8 maggio, relativa al dimezzamento delle aliquote soggettive per i pensionati della Cassa.

Le argomentazioni “tecniche” portate a favore della proposta da parte del CdA sono il presunto, futuro o, meglio ancora, probabile, in termini stocastici, miglioramento del patrimonio al 2059 di una percentuale inferiore all’1% grazie alla mancata retrocessione al pensionato attivo, per i presunti cinque anni di permanenza a lavoro post pensionamento, del plus riconosciuto sulle aliquote di computo, con l’acquisizione completa del contributo integrativo da questi versato.

Le argomentazioni “politiche” invece riguardano il rischio, più ipotetico che reale, che il pensionato anziché restare iscritto alla Cassa proseguendo l’attività, pagando il 12% con la maturazione di supplementi di pensione, preferisca cancellarsi dall’Albo e iscriversi alla Gestione Separata INPS pagando il 18%, o trovi comunque il modo di sottrarre fatturato e reddito usando società di servizi o le future stp.

Il paradosso è che questa proposta viene fatta passare come conveniente per la Cassa e a vantaggio dei giovani, grazie alla certezza di un maggior gettito di contributo integrativo disponibile, da reimpiegare a loro favore.
Eppure, è di tutta evidenza che il pensionato in media è già in una posizione di forza, in quanto consegue i redditi e i fatturati più elevati della categoria, e gode di una quota parte di pensione calcolata con il metodo reddituale, universalmente riconosciuto come generoso al punto da garantire un vero e proprio privilegio.

È possibile, però, un’altra politica che porti un vantaggio diretto e tangibile per tutti gli iscritti.
La CNPR, ad esempio, ha messo in campo alcune misure consistenti nell’erogazione di borse di studio ai tirocinanti, nonché nell’erogazione di prestiti d’onore agli iscritti e ai praticanti pre-iscritti.

Attraverso la borsa di studio per ogni tirocinante (fino ad un massimo di due per dominus) che si pre-iscrive alla CNPR, c’è una dote di 5mila euro. L’importo verrà utilizzato, per 785 euro, per coprire la quota di pre-iscrizione alla Cassa (500 euro), la polizza sanitaria integrativa (circa 90 euro) e la polizza vita. La parte rimanente sarà corrisposta al tirocinante e costituirà il rimborso o il compenso per il tirocinio, abbattendo o riducendo il costo per il dominus stesso o comunque permettendogli di essere più appetibile verso i tirocinanti migliori o, comunque, verso i tirocinanti stessi laddove ci sia carenza di tali figure.

Attraverso invece i prestiti d’onore, con apposite convenzioni bancarie, viene offerto un sostegno finanziario agli iscritti di età inferiore a 38 anni che si avviano alla professione, per un importo massimo di 10mila euro, che è usufruibile anche dai tirocinanti pre-iscritti, nel limite di 5mila euro, con un contributo in conto interessi concesso dalla CNPR.

È di tutta evidenza che quest’attività assistenziale fatta dalla Cassa Ragionieri diventerà un fattore competitivo per i loro iscritti a scapito degli iscritti a Cassa Dottori, e in modo particolare verso i giovani colleghi che già non possono prendere un tirocinante se non dopo cinque anni di iscrizione e che sicuramente hanno maggiore difficoltà nel pagare rimborsi elevati, ma allo stesso tempo hanno necessità dei tirocinanti per far crescere la loro attività.

Con le misure adottate, sarà fortissimo lo stimolo a pre-iscriversi a Cassa Ragionieri per un tirocinante, quando in Cassa Dottori la stessa scelta costa 549 euro il primo anno, 1.098 il secondo e 2.195 il terzo.
Inoltre, la pre-iscrizione non può che essere foriera di un’iscrizione a tutti gli effetti: non è infatti pensabile che sia possibile la pre-iscrizione in Cassa Ragionieri di tirocinanti appartenenti alla sezione A (ma anche alla sezione B dell’Albo, come tirocinanti Esperti Contabili), sia con laurea magistrale già acquisita che durante il suo conseguimento, per poi, una volta finito il tirocinio e avvenuta l’iscrizione Albo, passare a Cassa Dottori anziché proseguire in Cassa Ragionieri.

Allora ecco che la mancanza di una politica analoga in Cassa Dottori può diventare anche un fattore di riduzione dei nuovi iscritti attesi, con effetti importanti sulla sostenibilità della Cassa stessa.
Il puro tecnicismo non basta più: occorre una nuova politica che sia più attenta ai problemi degli iscritti, in una fase di crisi economica duratura e mai affrontata da quando esiste la Cassa stessa.

Ripartiamo da qui.

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