La volontà delle parti determina la natura delle lavorazioni ai fini IVA
Il rapporto tra i valori dei beni da una parte e della lavorazione dall’altra è un elemento utile ma non determinante per classificare l’operazione
La lavorazione, effettuata in Italia, di materie prime o di semilavorati di proprietà del committente estero non sempre si qualifica, ai fini IVA, come prestazione di servizi. A seconda dei casi, infatti, sono differenti gli adempimenti in capo all’operatore nazionale, fermo restando che l’imposta relativa all’operazione non deve essere assolta in Italia.
L’Amministrazione finanziaria, con la C.M. n. 145/E/1998 (§ 3), ha chiarito che, in presenza di una movimentazione di beni di scarso valore economico inviati dall’acquirente/committente perché il cedente/prestatore li utilizzi nella fase di adattamento, assiemaggio, assemblaggio o montaggio per la realizzazione del prodotto finito fornito all’acquirente/committente, “la classificazione giuridica ...
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