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Domenica, 29 giugno 2025

LETTERE

Il CNDCEC dovrebbe pensare a promuovere la nostra professionalità, più che ai risparmi

Mercoledì, 25 giugno 2014

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Caro Direttore,
l’articolo pubblicato su Eutekne.info sul bilancio 2013 del nostro Consiglio nazionale (si veda “Nel 2013, per il CNDCEC oltre 8 milioni di euro di spese in meno” del 23 giugno) mi ha richiamato alla memoria la vecchia battuta: “L’operazione è riuscita ma il paziente è morto!” e suggerito due considerazioni, magari controcorrente.

Il Consiglio nazionale non esiste, e quindi l’intera categoria sconta una perdita di immagine e di prestigio terrificante, quelli che appaiono risparmi rispetto al passato sono, per quanto rendicontato, a contrariis dimostrazioni di spese comunque sostanzialmente inutili, potendosi salvare solo l’Istituto di ricerca e, pertanto, non vi è merito da oculata gestione, ma solo spreco da inazione!

Estremizzando, poi, come si può apprezzare essendo in gioco il nostro personale bilancio, il fatto che il CNDCEC possa costare a noi iscritti di meno rappresenta effettivamente una diminuzione di costi, ma per poco più della metà della somma risparmiata: dato che la quota “albo” è un costo deducibile, la sua diminuzione comporta un aggravio sulle imposte IRPEF dovute e, data l’aliquota marginale del 43%, il beneficio, certamente apprezzabile, è minore di quanto sbandierato.

Sarebbe meglio spendere in modo proficuo per promuovere quella nostra eccellente professionalità che facciamo fatica a far apprezzare!


Alberto Arrigoni
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano


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