Il nostro peso politico si decide anche al momento del voto
Gentile Redazione,
condivido quanto scritto dal Collega Baldi (si veda “Di fronte a questa volontà politica, cosa aspetta la categoria a indire uno sciopero?”) circa l’opportunità di uno sciopero da parte della nostra Categoria che faccia finalmente riflettere un’Amministrazione finanziaria così ostile alle nostre più che legittime richieste di mera proroga del 770, attirando così l’attenzione anche di un livello politico che appare troppo appiattito su di essa, quando dovrebbe invece mediare tra i diversi punti di vista.
Non concordo invece sul giudizio di sostanziale inutilità e irrilevanza di un commercialista al Governo, come il Sottosegretario Enrico Zanetti.
Direi anzi che è la prima volta, forse, che si percepisce con chiarezza che al Governo c’è anche un commercialista.
Basti per tutti la problematica legata all’equipollenza commercialisti-revisori, relativamente alla quale è ben noto l’apporto che è stato dato dal Collega Zanetti.
E già questo la dice lunga sulla tutt’altro che irrilevante capacità di azione del collega Zanetti, atteso che di commercialisti al Governo ce ne sono sempre stati e pure in questo ce ne sono altri oltre a Zanetti (sia in altri Ministeri che al MEF), anche se per la categoria lo stesso rappresenta l’unico interlocutore.
Chiudo con una domanda: quanti, tra i molti colleghi che sembrerebbero pretendere che una rondine bastasse da sola a fare primavera da un giorno per l’altro, nel duro inverno ultraventennale del Fisco italiano, gli hanno dato fiducia e peso politico al momento del voto perché possa appunto non concordare, ma addirittura imporre unilateralmente le cose che ci stanno a cuore?
Fabio Montesano
Presidente ODCEC di Enna
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