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LETTERE

Perché non lanciare il 730 precompilato quando potrà dare un reale beneficio?

Venerdì, 19 settembre 2014

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Gentile Redazione,
ho letto sui quotidiani di questi giorni che il 72% dei modelli 730 precompilati andrà integrato e che il restante 28% non è immune da possibili correzioni, che secondo me sono necessarie, vista almeno la mancanza delle spese per medicinali.

Ora, in considerazione del fatto che, allo stato attuale, con una previsione ottimistica, dall’80% al 90% delle dichiarazioni andrà rivista e, pertanto, i contribuenti non trarranno alcun beneficio dall’entrata in funzione della modifica dall’anno 2015 per i redditi 2014, mi chiedo che senso abbia gravare le già dissestate finanze pubbliche del costo per l’invio di 20 milioni di dichiarazioni precompilate che non servono a nessuno.
Forse, nella migliore delle ipotesi, solo per rispettare un impegno preso e, nella peggiore, per fare un favore a qualcuno.

Dato che siamo già sicuri che, se tutto va bene, il modello precompilato potrà avere risultati positivi dal 2017, non sarebbe meglio organizzare il tutto e, quando siamo sicuri che la spedizione possa avere un reale beneficio, lanciare l’operazione?

Forse quanto rilevato è troppo normale per essere preso in considerazione, visto che ormai siamo abituati all’anormalità.


Massimo Barbato
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Lucca

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