Ritenuta su redditi da lavoro autonomo da applicare al momento del bonifico fiscale
Gentile Redazione,
con riferimento all’articolo “Sostituito indenne da responsabilità se il sostituto applica la ritenuta” del 23 marzo e alla successiva lettera pubblicata il 26 marzo (si veda “La ritenuta alla fonte sul reddito da lavoro autonomo sarebbe da eliminare”), mi permetto di dissentire sull’opinione del collega, che vedrebbe la soluzione al problema nell’abolizione dell’obbligo del versamento e nella relativa autoapplicazione della medesima ritenuta da parte del professionista.
In realtà la soluzione ancora più radicale e ancora più semplice (e già esistente) sarebbe quella di applicare la ritenuta al momento del bonifico fiscale (così come accade per le ristrutturazioni edilizie) ed evitare, per chi utilizza questo metodo, di dover fare F24, CU e relativi 770, lasciando questi adempimenti solo per chi paga con assegni o contante.
Certo, per le società cambierebbe poco, una anagrafica più completa al momento di effettuazione del bonifico, gli istituti di credito hanno banche dati sufficientemente capienti per gestire il maggior flusso dei dati e i contribuenti saprebbero che le ritenute andrebbero contestualmente alla ricezione del pagamento, ad alimentare il loro cassetto fiscale!
Il contribuente poi, a sua volta, riceverebbe la certificazione a fine anno non da 1.000 soggetti diversi, ma direttamente dall’Agenzia, dove verrebbero riepilogate tutte le ritenute trattenute a suo carico nell’anno.
Credo inoltre che questo metodo andrebbe applicato massivamente anche per le imprese in contabilità semplificata, in modo da ridurre sensibilmente l’evasione e l’elusione, che non sono problemi di aliquote alte, ma di pagabilità finanziaria delle imposte e contributi. In Italia solo chi viene tassato alla fonte paga le imposte (dipendenti e professionisti in primis) e allora perché non estendere questo metodo a quanti più soggetti possibili?
Tra l’altro, lo Stato si dimostra un pessimo riscossore di crediti (su 750 miliardi di somme a ruolo Equitalia ne riscuote solo 15 l’anno), per cui è ancora più evidente che “agli Italiani o li metti in condizione di pagare le imposte alla fonte ed andare semmai a credito o nella maggioranza dei casi quei soldi li perdi...”.
Troppo facile per l’ipertrofica burocrazia italiana?
Leonardo Rosselli
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Firenze
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