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LAVORO & PREVIDENZA

Per rientrare nel lavoro domestico la prestazione dev’essere continuativa

Se, invece, la prestazione del collaboratore familiare è solo occasionale, è possibile utilizzare il Libretto Famiglia

/ Noemi SECCI

Lunedì, 16 ottobre 2017

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Il lavoro domestico è un particolare rapporto di lavoro subordinato regolato dal codice civile (artt. 2240-2246 c.c.), dalla L. 339/58, dal DPR 1403/71 e dal contratto collettivo nazionale (CCNL) “Collaboratori familiari - Lavoro domestico” del 20 febbraio 2014.

Una delle principali particolarità di questo rapporto consiste nel fatto che il lavoratore debba prestare la propria opera per il funzionamento della vita familiare. Il datore di lavoro può essere un privato, una famiglia o una comunità senza fini di lucro: l’attività svolta, nell’ambito del lavoro domestico, non deve però essere di tipo industriale o professionale.
La prestazione lavorativa, perché possa essere ricondotta al lavoro domestico, deve essere continuativa, resa all’interno dell’abitazione

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