Lecito registrare le conversazioni per tutelare la propria posizione in azienda
L’assenza del consenso in questi casi non legittima il licenziamento
Il dipendente può registrare senza autorizzazione conversazioni avute in azienda con superiori e colleghi qualora intenda precostituirsi un mezzo di prova per la tutela dei propri diritti.
In tal caso la condotta è lecita, non violando la legge sulla privacy (DLgs. 196/2003), sempre che il lavoratore abbia adottato le dovute cautele al fine di non diffondere le registrazioni effettuate.
Trattandosi, dunque, di condotta legittima, come tale essa non rileva in sede disciplinare.
Sono queste, in sintesi, le indicazioni che si ricavano dalla sentenza della Cassazione n. 11322, depositata ieri, che si è pronunciata su un caso facilmente riscontrabile nella prassi, quello del dipendente che, appunto, registri conversazioni, in orario e sul luogo di lavoro, all’insaputa degli altri conversanti. ...
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