Può rispondere di bancarotta un amministratore diverso dal subentrato
In caso di fusione, il subentrato non è imputabile di bancarotta fraudolenta patrimoniale se non si rinvengono a suo carico prove di alienazioni
Le modalità di prova e ricostruzione di un fatto di bancarotta fraudolenta patrimoniale si svolgono secondo una tecnica di accertamento affatto particolare.
Secondo una consolidata e incontrastata giurisprudenza, lo sbilancio fallimentare, ove non si individui una corrispondenza tra impieghi e attività, si addebita all’imprenditore come ricchezza distratta (cfr. Cass. nn. 11405/2015 e 18145/2015).
La Cassazione è infatti costante nell’affermare che la prova della distrazione o dell’occultamento dei beni della società dichiarata fallita può essere desunta dalla mancata dimostrazione, ad opera dell’amministratore, della destinazione dei beni; per cui quando risulta che in epoca anteriore prossima al fallimento la società abbia avuto il possesso di determinati beni, non rinvenuti
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