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FISCO

Senza magazzino, prova «soft» del cessionario in buona fede

Nell’inesistenza soggettiva, la Guardia di Finanza ricorda la necessità di tutelare il cessionario incolpevole

/ Alfio CISSELLO

Venerdì, 1 febbraio 2019

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Nelle operazioni caratterizzate da inesistenza soggettiva, la detrazione, in capo al cessionario/committente, non può essere oggetto di recupero automatico, in quanto costui ben può, come spesso accade, essere in buona fede e del tutto ignaro della frode commessa da altri soggetti.
Questi principi sono stati messi bene in risalto dalla Guardia di Finanza in una risposta resa nel corso di Telefisco 2019; richiamando la sentenza n. 24321 del 2018, si ribadisce che il Fisco, per prima cosa, deve, su base oggettiva, dimostrare la conoscenza o la conoscibilità della frode ad opera del cessionario.

Il caso oggetto della domanda riguardava la dimostrazione della buona fede quando il fornitore è stato reperito su internet, i cui prezzi sono concorrenziali e questi operi senza un magazzino.
Occorre  dimostrare ...

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