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LAVORO & PREVIDENZA

Con la «no deal» Brexit potrebbe saltare la totalizzazione dei periodi di lavoro

I rischi principali sono riscontrabili nel campo della sicurezza sociale

/ Maurizio CICCIÙ

Mercoledì, 6 febbraio 2019

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Lo scenario “no deal”, che col passare dei giorni sembra rappresentare lo scenario più probabile per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, comporterebbe importanti criticità in materia di libertà di movimento e di tutela dei diritti previdenziali maturati o maturandi.

Sotto il primo profilo, in un’ottica di reciprocità, l’opzione a oggi più plausibile sembra essere quella di garantire la libertà di movimento per soggiorni brevi (90 giorni in un periodo di 180 giorni) ai cittadini dell’Unione europea in Gran Bretagna e viceversa, senza la necessità di richiedere un visto preventivo.
I datori di lavoro italiani che hanno inviato o intendono inviare lavoratori nel Regno Unito, oppure che ricevono lavoratori dal Regno Unito, sono chiamati a uno sforzo

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