Fondo patrimoniale sempre più esposto alle azioni dei creditori
Gli orientamenti della giurisprudenza sono diretti a contrastare usi distorti dell’istituto, ma rischiano di pregiudicare gli interessi della famiglia
I più recenti orientamenti interpretativi in tema di fondo patrimoniale sono volti a limitare l’uso in frode ai creditori dell’istituto che, realizzando una separazione patrimoniale, riduce l’ammontare di patrimonio del debitore posto a garanzia del credito.
Tale impostazione, favorevole al creditore procedente, amplia i margini di proponibilità delle azioni esecutive su un patrimonio che, di regola, è destinato a soddisfare esigenze familiari.
Il fondo patrimoniale, in particolare, consente ai coniugi (ciascuno o entrambi) o ad un terzo di destinare determinati beni (immobili o mobili iscritti in pubblici registri o titoli di credito) a far fronte ai bisogni della famiglia (art. 167 c.c.).
Questo vincolo di destinazione preclude le azioni esecutive sui beni del fondo e sui frutti
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