Astensione del lavoratore retribuita in assenza di protocolli anti contagio in azienda
L’inadempimento del datore di lavoro agli obblighi di sicurezza deve essere oggettivo e non può consistere in una valutazione soggettiva del lavoratore
Nel cercare di contenere la diffusione del virus COVID-19, almeno per il momento, il Governo ha deciso di non interrompere le attività produttive, come confermato anche nell’ultimo DPCM dell’11 marzo scorso. Si pone, quindi, il problema di garantire la sicurezza dei lavoratori impegnati in tali attività, quando non sia possibile il ricorso al lavoro agile, come nella maggior parte dei reparti produttivi.
L’art. 1, n. 7 del provvedimento citato, prevede l’adozione di protocolli di sicurezza anti contagio, che garantiscano la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento e l’adozione di strumenti di protezione individuale, ove non sia possibile rispettare questa distanza (lett. d), nonché l’incentivazione delle operazioni di sanificazione ...
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