Il COVID-19 limita la pubblica udienza anche in Cassazione
Esigenze di cautela rendono legittimo il rito camerale
I giudici della Cassazione, con la sentenza n. 26480 depositata ieri, hanno respinto un’istanza di trattazione della causa in pubblica udienza, con una motivazione articolata e basata oltre che sui principi generali consolidati, in merito alle scelte che giustificano la trattazione in camera di consiglio anziché in pubblica udienza dei ricorsi pendenti dinanzi alla Suprema Corte, anche richiamando le norme dettate dal legislatore per affrontare l’emergenza epidemiologica in atto e limitare la diffusione del contagio.
Nel caso in esame, la parte ricorrente aveva motivato l’istanza di pubblica udienza richiamando argomentazioni generiche e, in particolare, sostenendo che la pubblica udienza fosse giustificata in considerazione del valore della lite superiore a 181 milioni di
...Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41