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Verso la riduzione della soglia di accesso all’adempimento collaborativo

/ REDAZIONE

Venerdì, 17 novembre 2023

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Il Consiglio dei Ministri di ieri ha approvato in esame preliminare, oltre allo schema di DLgs. sul contenzioso, anche un secondo DLgs. sull’adempimento collaborativo, che verrà potenziato ai sensi dell’art. 17 della L. 111/2023.

Il decreto potenzierà l’adempimento collaborativo. Verrà accelerato il processo di riduzione della soglia di accesso all’istituto e il regime sarà accessibile anche dalle società che, seppur prive di per sé dei requisiti di ammissibilità, appartengono a un gruppo di imprese, nel caso in cui almeno un soggetto del gruppo possegga i requisiti di ammissibilità e il gruppo abbia adottato un sistema integrato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale gestito in modo unitario per tutte le società del gruppo. I professionisti qualificati potranno poi certificare tali sistemi in ordine alla loro conformità ai principi contabili.

Potranno inoltre essere gestite anche questioni riferibili a periodi d’imposta antecedenti all’ammissione al regime e sono previste nuove forme di contraddittorio per gli aderenti e procedure semplificate di regolarizzazione della posizione del contribuente che segua le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate che richiedano di effettuare ravvedimenti operosi. Verrà emanato un codice di condotta che disciplinerà i diritti e gli obblighi dell’Amministrazione finanziaria e dei contribuenti. 

È previsto un periodo transitorio di osservazione che preceda l’esclusione del contribuente dal regime dell’adempimento collaborativo, in caso di violazioni fiscali non gravi. 

Infine, il testo interviene in materia sanzionatoria prevedendo che la volontaria adozione di un efficace sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale da parte di imprese che non posseggano i requisiti per aderire al regime dell’adempimento collaborativo comporti, al ricorrere di specifiche condizioni, la riduzione delle sanzioni amministrative in materia tributaria e, eventualmente, la non punibilità del reato di dichiarazione infedele.

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