Sviamento della clientela con confini diversi per professionisti e collaboratori
Al commercialista già titolare di un proprio studio è vietato acquisire i clienti del collega solo se le modalità sono scorrette o non conformi al decoro
Lo sviamento della clientela è pratica da sempre stigmatizzata nell’ambito della deontologia professionale, dal momento che il comportamento ad essa sotteso è ben lontano dai parametri della correttezza e della lealtà ai quali dovrebbe invece ispirarsi.
A riprova della sua gravità, la condotta in oggetto è vietata non solo al professionista, ma anche ai suoi collaboratori e ai tirocinanti: questi ultimi, ad esempio, devono astenersi dal tentativo di acquisire direttamente clienti “attingendoli” dalla clientela dello studio presso il quale hanno svolto il tirocinio. È quanto stabilisce l’art. 36 comma 3 del Codice deontologico dei commercialisti, prevedendo peraltro anche la possibilità che il professionista e il tirocinante concordino che quest’ultimo, per un determinato
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