Discriminatorio negare l’assunzione per ragioni connesse allo status di madre
Il divieto di discriminazione si estende anche alla fase di selezione del personale
L’art. 25 del DLgs. 198/2006 (c.d. Codice delle pari opportunità), in attuazione della direttiva europea n. 54/2006, accoglie una nozione ampia di discriminazione, comprensiva di “qualsiasi disposizione, criterio, prassi, atto, patto o comportamento”, da cui possa derivare un effetto pregiudizievole, non soltanto rispetto a un lavoratore già impiegato, ma finanche nella fase di selezione del personale, discriminando i candidati e le candidate in ragione del loro sesso.
In tal senso si è recentemente pronunciato il Tribunale di Grosseto, con sentenza del 24 luglio 2024. In particolare, il giudice di merito accoglieva la domanda proposta da una lavoratrice madre che riteneva discriminatorio il diniego, opposto da un Comune, alla sua assunzione, in seguito alla manifestata volontà ...