Danno da sospensione illegittima per il dipendente in cassa integrazione
Se non è applicato il criterio della rotazione, il lavoratore può subire ingenti danni alla professionalità e all’immagine
Il lavoratore collocato illegittimamente in cassa integrazione ha diritto, oltre all’eventuale risarcimento per le retribuzioni perse, anche al ristoro del danno alla professionalità, da quantificarsi in via equitativa sulla base di una percentuale della retribuzione mensile netta percepita dal dipendente.
Infatti, il datore di lavoro che sospende illegittimamente un dipendente lede il fondamentale diritto al lavoro, inteso quale mezzo di estrinsecazione della personalità di ogni cittadino, nonché dell’immagine e della professionalità del lavoratore.
In tal senso si è recentemente espressa la Suprema Corte, con l’ordinanza n. 10267/2024.
Nel caso di specie, i giudici di secondo grado avevano accolto parzialmente il ricorso presentato dalla lavoratrice, collocata illegittimamente ...
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