ACCEDI
Giovedì, 5 dicembre 2024 - Aggiornato alle 6.00

LETTERE

Non si può ridurre il pagamento delle imposte a una scommessa

Giovedì, 14 novembre 2024

x
STAMPA

Gentile Direttore,
come tanti colleghi ho profuso risorse per studiare, comprendere il CPB per poterlo a mia volta spiegare ai clienti.
Non voglio aggiungermi ai commenti tecnici, lascio volentieri ai colleghi, cultori della materia, i commenti professionali. Certo la scrittura delle norme, la strutturazione dell’istituto, così come è andata facendosi, mi ha deluso, considerata la competenza del Viceministro, ma scrivere le norme, per di più in fretta, è cosa differente dal conoscerle, anche bene.

Perciò vorrei aggiungere una considerazione diversa. In sintesi il CPB è una scommessa del contribuente per l’anno 2025 rispetto alla proposta ricevuta dall’Agenzia delle Entrate. Se il contribuente confida in un risultato migliore aderisce perché conveniente, se dubita non aderisce perché non perde nulla: alla fine paga quello che deve pagare, nulla di più, nulla di meno.

In questa scommessa ha solo da guadagnare, mentre il banco, ossia lo Stato, ha solo da perdere: infatti se il contribuente vince, lo Stato perde il maggior gettito, sui maggiori redditi effettivi; se il contribuente non aderisce, lo Stato non guadagna nulla, perché gli incassi sono sull’effettivo.

Il banco vince quando il contribuente scommette e perde, pagando le imposte su un reddito concordato maggiore di quello effettivo. A ben pensarci è una vittoria di Pirro, perché significa che la realtà economica è andata male, e inoltre esigere imposte su qualcosa di inesistente è veramente antipatico e non può aiutare a creare un rapporto trasparente fra Stato e contribuente/cittadino.

Certo, mi si dirà, la scelta è del contribuente, lui ha sbagliato la scommessa, sua la responsabilità. Ma qui sta il problema principale, non si può ridurre il pagamento delle imposte a una scommessa, si svilisce il motivo per cui si pagano le imposte e questo non fa bene allo Stato e alla convivenza civile e matura.
Soprattutto allontaniamo l’attenzione dal vero punto di discussione, che non è l’ammontare delle imposte ma come si spendono i soldi raccolti.


Gianni Dal Mas
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Lecco

TORNA SU