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Possibile un’estensione del trattamento integrativo ai redditi bassi

/ REDAZIONE

Giovedì, 30 gennaio 2025

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La sottosegretaria al MEF, Lucia Albano, rispondendo in Commissione Finanze alla Camera a un’interrogazione parlamentare, ha annunciato che sarà oggetto di un’attenta valutazione un’eventuale estensione del trattamento integrativo della retribuzione ai soggetti con una retribuzione lorda compresa tra 8.500 e 9.000 euro.

La mancata proroga dell’esonero contributivo sulla quota IVS del lavoratore – con l’introduzione di un nuovo meccanismo di riduzione del cuneo fiscale che dal 2025 si baserà su un bonus e un’ulteriore detrazione (art. 1 commi 4-9 della L. 207/2024) – comporterà dal 2025 una riduzione del netto in busta paga per i contribuenti a basso reddito, vale a dire per i percettori di reddito tra gli 8.500 e i 9.000 euro.
Tali soggetti, in base a uno studio da ultimo condotto dalla CGIL, perderanno circa 1.200 euro all’anno in quanto con il pagamento integrale dei contributi INPS si riduce maggiormente l’imponibile fiscale, con la conseguenza che diversi contribuenti confluirebbero al di sotto del limite minimo di reddito previsto per il riconoscimento del trattamento integrativo della retribuzione ex DL 3/2020, il quale non spetta se non c’è capienza dell’IRPEF lorda rispetto alla detrazione per lavoro dipendente spettante ai sensi dell’art. 13 del TUIR.

In altre parole, lo scorso anno, applicando l’esonero contributivo del 6/7% alcuni soggetti hanno visto una diminuzione dei contributi INPS da versare e un incremento dell’imponibile fiscale (determinato dalla deduzione di un importo contributivo minore), con conseguente pagamento dell’IRPEF che ha portato tuttavia anche all’accesso al trattamento integrativo della retribuzione da 1.200 euro.

In ultimo, potrebbero beneficiare della possibile estensione sia i contribuenti che rientravano in quella fascia di retribuzione nel 2024, sia quelli che si troveranno nella stessa fascia nei prossimi anni.

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