Differibile l’iscrizione dell’atto di scissione per applicare norme più favorevoli
Anche la beneficiaria risponde del danno ambientale causato dalla scissa prima dell’atto
La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 6675, depositata ieri, ha stabilito che il ritenere l’iscrizione di un atto di scissione frutto di una condotta abusiva – e quindi evocare il principio c.d. antiabuso – implica la necessità di individuare uno stravolgimento della finalità dell’atto rispetto a quella contemplata dalla legge.
Ciò non è ravvisabile, neppure in astratto, nella decisione di differire gli effetti civilistici di un atto a fronte del beneficio di una più favorevole disciplina normativa.
Certamente l’abuso del diritto non presuppone una violazione in senso formale. Tuttavia, esso si realizza quando, nel collegamento tra il potere di autonomia conferito a un soggetto e il suo atto di esercizio ne risulti alterata la funzione obiettiva rispetto al potere che lo ...
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