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FISCO

Nuove formalità per i procedimenti accise in materia di tabacchi

L’Agenzia delle Dogane ha rideterminato le competenze in vista della riorganizzazione in corso

/ Ettore SBANDI

Martedì, 19 agosto 2025

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Nell’ambito della riorganizzazione territoriale che la sta interessando, con l’informativa n. 539368/2025 l’Agenzia delle Dogane e dei monopoli standardizza le istanze per l’attivazione di una serie di procedimenti rilevanti ai fini delle accise e dell’imposizione di consumo, con particolare riferimento a quelli che attengono alle figure centrali del sistema dei tabacchi, ovvero i depositi.

In particolare, l’intervento si concentra sui procedimenti di rilascio dei provvedimenti di autorizzazione all’istituzione e gestione, di trasferimento di sede e di titolarità, di ampliamento, nonché di chiusura del deposito su istanza di parte, con particolare riferimento all’acquisizione delle istanze. In questo senso, con un’ampia serie di modelli e precompilati, si agevola il dialogo tra operatori e amministrazione, tipizzando le forme di comunicazione che danno avvio a procedimenti amministrativi che sono fondamentali nell’ambito dello specifico rapporto tributario.

In realtà, l’informativa ha una valenza organizzativa, più che regolamentare, perché si innesta in un quadro normativo e di prassi molto stratificato e sedimentato, che muove dal DLgs. n. 504/95, ossia il Testo unico accise, fino al fondamentale DM n. 67 del 22 febbraio 1999 e alle determinazioni direttoriali a questi collegati, con cui sono stati disciplinati i procedimenti di autorizzazione all’istituzione e gestione, trasferimento di sede e di titolarità, ampliamento e chiusura su istanza di parte inerenti ai depositi fiscali di prodotti sottoposti ad accisa e ai depositi di prodotti soggetti a imposta di consumo.

Il DM n. 67/99, in particolare, disciplina i depositi fiscali e la circolazione dei tabacchi lavorati (di cui all’art. 2 della L. 7 marzo 1985 n. 76) e, per estensione, i prodotti assimilati, nonché i poteri di accertamento e di controllo dell’accisa sui tabacchi lavorati da parte dell’autorità doganale, già amministrazione autonoma dei monopoli di Stato.
È questo DM, infatti, la linea guida fondamentale in materia di tabacchi, dato che regola il procedimento e l’iter di istanza per un deposito fiscale, i connessi requisiti soggettivi e oggettivi da validare con verifica tecnica, il sistema delle cauzioni, gli obblighi del depositario autorizzato, il sistema di versamento delle imposte, accertamento e controlli, la tenuta e conservazione dei registri e dei documenti e dei contrassegni di legittimazione, i casi di revoca e decadenza dell’autorizzazione di deposito fiscale e tutte le regole di circolazione dei beni sul piano nazionale e intraunionale, ad accisa assolta e sospesa.

In questo contesto entra, tuttavia, l’informativa n. 539368/2025 l’Agenzia delle Dogane e dei monopoli, che intende adeguare il sistema – parzialmente innovandolo sui punti di merito – soprattutto alla questione del dialogo tra il contribuente e la (rinnovata e riorganizzata) amministrazione doganale. Come riferisce lo stesso documento, proprio nell’ottica della prossima attuazione della riorganizzazione territoriale dell’Agenzia, nel cui ambito è prevista l’istituzione degli Uffici delle Direzioni territoriali e degli Uffici locali ADM, sono stati individuati gli ambiti operativi in cui ottimizzare la razionalizzazione dell’allocazione delle competenze istruttorie, anche al fine di migliorare la qualità dei servizi offerti agli operatori economici.

È quindi emersa l’opportunità di delocalizzare, secondo un criterio di “prossimità territoriale”, talune fasi istruttorie al fine di ridurne la durata, con conseguente contrazione dei tempi di riscontro ai soggetti istanti e, complessivamente, di conclusione dei relativi procedimenti.

Sono così riallocati i procedimenti di attivazione, estensione, voltura, ampliamento, cessazione dei depositi, in una logica di coinvolgimento degli uffici di prossimità, ossia quelli territoriali, che in quota parte entrano nel procedimento amministrativo che coinvolge, in questo caso come in altri, gli uffici regionali e centrali, in un sistema “multi ufficio” che tenderà ora a una certa maggiore avocazione della titolarità dei procedimenti verso le strutture apicali, fatto che rappresenta la vera sfida – e forse, in parte, l’incognita – della riorganizzazione in atto.

Come accennato, infine, si segnala che sono inoltre messi a disposizione degli operatori, come degli uffici, tutti i modelli di istanza, editabili e precompilati, che tendono alla facilitazione del rapporto tributario, razionalizzando il dialogo tra le parti sia nei modelli stessi, sia nell’elenco degli allegati minimi, che vanno dalle planimetrie fino alle dichiarazioni di atto notorio di rito.
Visto che nel rapporto accise ciò che primariamente rileva non è il soggetto o il proprietario dei beni, ma il luogo dello stoccaggio o della produzione (ossia il soggetto obbligato), va da sé che l’approccio è one to one, ossia un’istanza, un deposito, anche qualora le richieste di autorizzazione siano per più depositi, contestuale e di uno stesso soggetto.

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