Via libera alla riforma dei commercialisti
Con una settimana di ritardo il CdM approva il disegno di legge delega. De Nuccio: «Giornata storica per la professione»
Ci sono volute un paio di modifiche rispetto alla versione originaria entrata nel CdM della settimana scorsa e poi rinviata, ma alla fine il disegno di legge delega per la riforma della legge ordinamentale dei commercialisti è stato approvato. Si apre così, ufficialmente, il percorso che porterà al superamento del DLgs. 139/2005, che prevede la trasmissione del Ddl. al Parlamento per l’approvazione definitiva e la successiva emanazione, entro dodici mesi dall’entrata in vigore del provvedimento, del decreto legislativo delegato da parte del Governo.
“Quella di oggi è una giornata storica”, ha commentato il Presidente del CNDCEC, Elbano de Nuccio, ringraziando gli esponenti dell’Esecutivo che hanno dimostrato “sensibilità e vicinanza” nei confronti dei commercialisti e attaccando, nuovamente, quella “minoranza della categoria” che si è “adoperata con ogni mezzo e fino all’ultimo minuto utile per bloccare la riforma”.
Lo stop è stato evitato ma per superare lo stallo della scorsa settimana, che aveva portato all’iniziale rinvio dell’approvazione, è stata comunque necessaria una mediazione e la definizione di una soluzione di compromesso in merito ai due temi più controversi: riforma elettorale ed esperti contabili.
Il testo uscito dal CdM stabilisce che la riforma del sistema elettorale dovrà applicarsi non alle prossime elezioni ma a quelle successive alla scadenza della consiliatura in corso alla data di entrata in vigore del decreto legislativo. Mentre con riferimento agli esperti contabili, il rischio di disincentivare l’iscrizione alla sezione B, paventato dalla Cassa ragionieri, viene scongiurato prevedendo che anche tali soggetti possano accedere al tirocinio anticipato durante il corso di studi universitari e alle specializzazioni (misure inizialmente riservate alla sezione A).
Per questo sia la Cassa Ragionieri che l’ANC si dicono soddisfatti del provvedimento varato ieri, che “ha rimosso le criticità” denunciate nei giorni scorsi. Secondo il Presidente dell’ente previdenziale, Luigi Pagliuca, “il Governo ha ascoltato il grido d’allarme, evitando scenari inquietanti che avrebbero messo a rischio coesione, rappresentanza e sostenibilità della professione”. Per il Presidente dell’ANC Marco Cuchel, invece, “è stata compresa l’importanza di intervenire con equilibrio, tutelando il futuro della professione e il principio di equità tra tutti gli iscritti all’Ordine”.
Sentito da Eutekne.info, il Presidente de Nuccio rifiuta tale ricostruzione, lasciando intendere che le modifiche apportate al testo siano state per lo più un contentino concesso per sbloccare lo stallo, ma privo di ripercussioni effettive. “Riguardo alle elezioni – sottolinea –, abbiamo ripetuto più volte che da parte nostra non c’era nessun interesse né nell’ottenimento di una proroga né nell’andare a votare col nuovo sistema elettorale”.
Quanto al tirocinio anticipato anche per gli esperti contabili, de Nuccio ribadisce le sue “perplessità” in merito alla compatibilità con la normativa vigente. “Poi – continua –, se nel corso dell’iter parlamentare saranno in grado di trovare una soluzione, ben venga, perché lo spirito di quella previsione non era certo quello di creare una disparità tra sezione A e sezione B. La realtà è che, quando ci si è resi conto che le due eccezioni sollevate erano strumentali e che non si andava ad intaccare la sostanza, si è deciso di modificare il testo, pur di non bloccare il processo di riforma”.
Rimangono invariati, invece, tutti gli altri criteri direttivi dettati dalla delega, a cui ci si dovrà attenere nella definizione della riforma vera e propria. Tra questi: la riorganizzazione delle attività oggetto della professione; il riordino della disciplina in materia di incompatibilità; l’introduzione del principio dell’equo compenso; la ridefinizione delle classi dimensionali degli Ordini territoriali e l’eventuale previsione di forme collettive di assicurazione professionale.
Intanto, sempre nella giornata di ieri, è arrivato l’ok del Ministero della Giustizia al regolamento che disciplina le elezioni per il rinnovo degli Ordini locali, in programma i prossimi 15 e 16 gennaio 2026. Si svolgeranno esclusivamente con voto telematico, su una piattaforma messa a disposizione dal Consiglio nazionale. Gli Ordini saranno tenuti a indire ufficialmente le elezioni 45 giorni prima dell’inizio delle operazioni di voto, quindi entro inizio dicembre, mentre il 15 dicembre (trenta giorni prima delle elezioni) è il termine ultimo per la presentazione delle liste.
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41