Per l’imputazione delle prestazioni «extra-budget» serve il provvedimento dell’Azienda sanitaria
Con l’ordinanza n. 30434 del 18 novembre 2025, la Cassazione ha confermato che i ricavi delle strutture sanitarie convenzionate con il Servizio sanitario nazionale per prestazioni “extra-budget”, ossia eseguite in aggiunta a quelle suscettibili di essere regolarmente remunerate in base alla convenzione, sono privi dei requisiti di certezza della loro esistenza e determinabilità dell’ammontare ex art. 109 comma 1 del TUIR fino a quando non ne avviene il riconoscimento e la quantificazione con successivo ed eventuale provvedimento dell’Azienda sanitaria provinciale competente, che, conclusi i necessari controlli, fa sorgere il diritto alla remunerazione delle prestazioni aggiuntive.
In questo senso si sono in passato pronunciate la Cassazione n. 2602/2019 (citata da Cass. 18084/2021, in verità relativa a spese di riparazione e manutenzione eseguite in favore di soggetto pubblico) e la Cassazione n. 10302/2021.
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