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LETTERE

È impossibile unificare le Casse

Sabato, 15 gennaio 2011

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Gentile Direttore,
intervengo nell’animato dibattito sviluppatosi sulle pagine del giornale da Lei diretto per offrire un modesto contributo contro la fusione delle due categorie e, quindi, delle due Casse.

In particolare, l’occasione è fornita dal recente tentativo del Rag. Saltarelli (“Unificazione delle Casse senza rischi” del 30 dicembre scorso) di entrare in un dibattito tutto interno alla nostra categoria; mi riferisco alla questione del contributo di solidarietà. Chiedo: i suoi iscritti sono stati tutti ligi e pellegrini fino al punto da non adire la Cassazione? Se ben ricordo, alcune sentenze sull’argomento riguardano la sua Cassa. Quindi, prima di buttare l’occhio fuori dalla finestra, forse sarebbe opportuno che guardasse in casa propria.

Mi dilungo limitatamente a quanto argomentato dai colleghi dottori Nachira, Mazza e Faccio, ospitati nelle pagine di questo giornale (si vedano “Le affermazioni di Saltarelli non sono documentate” del 31 dicembre 2010 e “Per l’unificazione delle Casse servono numeri, non parole” del 4 gennaio). Essi, in maniera condivisibile, hanno rintuzzato in prima battuta un altro tentativo del Rag. Saltarelli di fare confusione. Aggiungerei che il Rag. Saltarelli, forse per via delle festività natalizie, non ha letto quanto diffuso dagli organi di stampa proprio negli ultimi giorni. Ha letto l’intervento del Ministro del Lavoro avanti la Commissione Bicamerale, dal quale emergono alcune Casse a rischio?

Non posso credere che gli sia sfuggita la recente e puntuale analisi effettuata da Italia Oggi (14 dicembre 2010) su tutti gli enti di previdenza privata, escluso la Cassa del Rag. Saltarelli per mancanza di dati del suo ente. È un caso?
Forse il Rag. Saltarelli era intento ad analizzare la relazione della Corte dei Conti sempre relativamente ai bilanci della sua Cassa Ragionieri (anni 2008 e 2009), da cui pure dovrebbe ricavare qualche motivo di preoccupazione. O forse era occupato a leggere l’articolo pubblicato sempre dal citato quotidiano Italia Oggi (28 dicembre 2010), in cui la sua Cassa risulta tra i big seven a rischio commissariamento.

Forse sarà stato intento a contare i cinquantotto suoi colleghi delegati Cassa, che si sono astenuti o non hanno approvato il bilancio di previsione (Il Mondo del 31 dicembre 2010, pag. 87). Oppure era intento ad analizzare l’interrogazione parlamentare presentata dall’On. Beretta su un’ipotizzata illegittimità nella composizione degli organi collegiali della Cassa Ragionieri (Il Mondo del 26 novembre 2010, pag. 123) di cui dà notizia proprio il Ministro Sacconi nella richiamata audizione.

Dopo tutti questi argomenti, come può il Presidente della Cassa Ragionieri pretendere di unificare le due Casse di previdenza?
A mio modestissimo avviso, il Rag. Saltarelli dovrebbe fare un po’ di autocritica, rileggendo la corposa analisi che il Consiglio di Amministrazione della Cassa Dottori Commercialisti ha messo a disposizione dei delegati, e di tutti gli iscritti, con la quale spiega l’assoluta impossibilità di una comparazione dei due sistemi e, quindi, l’assoluta impossibilità di unificare le due Casse. Richiamo la domanda di pag. 3 della newsletter n. 5/2010 della nostra Cassa: “Perché CNPR, così convinta della propria solidità ed al contempo così dubbiosa sulla tenuta di lungo periodo di CNPADC, continua a perseverare nella volontà di fusione con la Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Dottori Commercialisti?”.

Confido che questo nostro giornale di categoria arrivi pure sulla scrivania dell’On. Jannone, cosicché anche a lui passi la voglia manifestata su Italia Oggi (22 dicembre 2010) di convocare i vertici delle due Casse, perché “c’è in ballo la delicata vertenza della doppia Cassa di Previdenza di dottori commercialisti e ragionieri, due professioni che convivono in un Unico Albo”. Forse detto Dottore Commercialista Onorevole Jannone ha deciso di mettere a repentaglio la sua pensione? O si accontenta sin da ora di quella, corposa, di parlamentare?


Italo Corradi
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Verona

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