La cedolare secca «conviene» ai redditi sopra 28.000 euro
Uno studio di Confedilizia calcola gli effetti sull’IRPEF della nuova misura, prevista dal DLgs. sul federalismo municipale
La cedolare secca sugli affitti, nell’ultima versione del DLgs. in materia di federalismo municipale, con una doppia aliquota (23% per i contratti a canone libero e 20% per quelli agevolati, c.d. “concordati”) equiparerebbe, in pratica, il trattamento fiscale dei due tipi di contratti. Secondo uno studio di Confedilizia, infatti, diventerebbe conveniente solo per i locatori con un reddito superiore a 28.000 euro. Lo studio riepiloga le caratteristiche della nuova misura prevista e ne calcola gli effetti sull’IRPEF. La cedolare secca dovrebbe sostituire:
- IRPEF;
- addizionali regionale e comunale IRPEF;
- imposta di registro: per i contratti concordati, nei Comuni ad alta densità abitativa, dal 2011, mentre per quelli liberi, dal 2012;
- imposta di bollo.
Nella tabella in ...
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