ACCEDI
Martedì, 17 giugno 2025 - Aggiornato alle 6.00

FISCO

La cedolare secca «conviene» ai redditi sopra 28.000 euro

Uno studio di Confedilizia calcola gli effetti sull’IRPEF della nuova misura, prevista dal DLgs. sul federalismo municipale

/ Michela DAMASCO

Venerdì, 21 gennaio 2011

x
STAMPA

La cedolare secca sugli affitti, nell’ultima versione del DLgs. in materia di federalismo municipale, con una doppia aliquota (23% per i contratti a canone libero e 20% per quelli agevolati, c.d. “concordati”) equiparerebbe, in pratica, il trattamento fiscale dei due tipi di contratti. Secondo uno studio di Confedilizia, infatti, diventerebbe conveniente solo per i locatori con un reddito superiore a 28.000 euro. Lo studio riepiloga le caratteristiche della nuova misura prevista e ne calcola gli effetti sull’IRPEF. La cedolare secca dovrebbe sostituire:
- IRPEF;
- addizionali regionale e comunale IRPEF;
- imposta di registro: per i contratti concordati, nei Comuni ad alta densità abitativa, dal 2011, mentre per quelli liberi, dal 2012;
- imposta di bollo.

Nella tabella in ...

CONTENUTO RISERVATO AGLI ABBONATI

ABBONANDOTI POTRAI AVERE UN ACCESSO
ILLIMITATO A TUTTI GLI ARTICOLI
ACCEDI

Non sei ancora un utente abbonato
e vuoi saperne di più?

TORNA SU