Vano il divieto di richiedere dati già in possesso del Fisco
Per la Cassazione, tale divieto verrebbe «sacrificato» in ragione della necessità di addivenire alla ragionevole misurazione della pretesa
Ormai la “giostra fiscale” gira a velocità forsennate e, a seconda del giostraio di turno, in un senso oppure in senso nettamente contrario: è il caso della recente sentenza n. 13289 depositata il 17 giugno scorso (si veda “La Cassazione amplia la difesa nel «redditometro»” del 18 giugno) concernente l’accertamento sintetico, nella quale i giudici della Sezione tributaria affrontano anche la questione della rilevanza della mancata risposta al questionario dell’Ufficio in termini di “sterilizzazione”, a fini difensivi, di quanto non addotto dal contribuente interpellato.
La questione investiva un accertamento fondato sul “redditometro”, per il quale l’Ufficio aveva, nel corso dei giudizi di merito, eccepito l’inutilizzabilità
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