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Ultime limature sulla spending review per evitare un nuovo aumento IVA a ottobre

/ REDAZIONE

Sabato, 30 giugno 2012

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La finale degli Europei di calcio a Kiev potrebbe far slittare di un giorno il decreto sulla spending review. La decisione del premier Monti di volare in Ucraina mette infatti in forse la riunione con i Ministri prevista domenica pomeriggio, in vista del Consiglio dei Ministri di lunedì. Ma, al di là di ciò, il dossier sulla revisione della spesa si va chiarendo, almeno su un obiettivo: i miliardi risparmiati saranno destinati a evitare l’aumento dell’IVA a ottobre. Invece, il capitolo sui tagli alle Province si riapre dopo una contro-proposta dell’UPI.

In ogni caso, il Premier ha chiarito ieri che non serve una manovra aggiuntiva in vista del raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013, messo in dubbio giovedì da Confindustria. Il Governo ha in agenda due incontri lunedì mattina, con al centro la spending review, con i sindacati e poi con Regioni ed Enti locali: esse vanno preparate da un giro di tavolo con i Ministri previsto domenica alle 18.

Considerando la possibile partenza di Monti per Kiev, i tempi sono stretti, perché il premier tornerà solo domenica mattina da Bruxelles. Quindi il Consiglio dei Ministri che dovrà esaminare il decreto spending review potrebbe slittare o a lunedì notte o a martedì. Al di là del timing, la prima decisione riguarda l’entità dell’intervento, con due ipotesi sul campo: sette o dieci miliardi. Per stabilire la cifra, sottolineano fonti di Governo, si deve partire dagli obiettivi.

Il primo, confermato ieri dal Ministro Passera, è evitare l’incremento dell’IVA a ottobre, il che costa 3,8-4 miliardi. Il secondo è quello di iniettare un po’ di liquidità nell’economia reale. Tale obiettivo si traduce in ulteriori risorse da destinare al DL “crescita e sviluppo”, che inizierà il suo iter di conversione mercoledì alla Camera, e anche nello sbloccare qualche delibera CIPE, in modo da aprire qualche cantiere sin da settembre. Per il sisma in Emilia, i soldi per l’emergenza ci sono in cassa, mentre ne servono per la ricostruzione, nei prossimi mesi e nel 2013. Dal taglio agli acquisti di beni e servizi, dossier che porterà Enrico Bondi, dovrebbero arrivare subito cinque miliardi. Per andare oltre tale cifra, occorrono misure che solo in parte finirebbero nel decreto; le altre potrebbero essere inserite a settembre in un pacchetto a sé.

Ieri, poi, l’UPI ha riaperto il dossier sul taglio delle Province lanciando una contro-proposta al Tesoro: il Governo agisca con la forbice sulle 3.127 società, consorzi ed enti strumentali di Regioni, Province e Comuni, che costano al Paese 7 miliardi di euro l’anno, 2 solo per i CdA. L’ipotesi non è scartata dal Governo, ma essa, una volta attuata, porterebbe comunque risparmi non immediati. Per ottenere questi ci sono anche i tagli lineari, ma il Ministro della Sanità Balduzzi è contrario, perché si inciderebbe sulle prestazioni. (Redazione)

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