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Bankitalia: nei primi 5 mesi del 2012, entrate tributarie a quota 142 miliardi (+1,14%)

/ REDAZIONE

Lunedì, 16 luglio 2012

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Nei primi cinque mesi del 2012, le entrate tributarie si sono attestate a quota 142,101 miliardi di euro, in aumento dell’1,14% rispetto ai 140,494 dello stesso periodo dello scorso anno. Lo evidenzia il Supplemento al Bollettino statistico della Banca d’Italia dedicato alla finanza pubblica.
Il dato della Banca d’Italia risulta inferiore a quello comunicato qualche giorno fa dal Ministero dell’Economia (+2,5%), che però, diversamente da via Nazionale, misura le entrate di “cassa”, misura quelle di “competenza”.
Nel solo mese di maggio, gli incassi dell’Erario sono stati pari a 30,806 miliardi di euro, in aumento del 4,64% rispetto ai 29,438 miliardi di maggio 2011.

Sempre oggi, il MEF ha pubblicato il Bollettino sulle entrate tributarie internazionali, dal quale risulta che, tra i principali Paesi europei, l’Irlanda figura in testa, mentre la Spagna è fanalino di coda.
A Dublino, infatti, le entrate tributarie sono cresciute del 12,5%, mentre risultano negativi gli incassi di Spagna (-4,9%) e Portogallo (-3,5%). L’Italia si classifica tra i Paesi a crescita più moderata (+2,5%), insieme a Germania (+3,6%) e Francia (+2%). Sostanzialmente stabile il tasso di crescita del Regno Unito (+0,1%).
“L’andamento del gettito nella maggior parte dei Paesi – si legge nel rapporto – continua a segnalare tassi di crescita positivi anche per effetto delle misure introdotte con le leggi di bilancio per l’anno in corso. L’indebolimento della domanda interna e della produzione industriale, però è stato particolarmente rilevante per Spagna e Portogallo tanto da limitarne l’effetto delle manovre”.

I tassi di variazione del gettito IVA nei primi cinque mesi evidenziano: tassi di variazione positivi per tutti i Paesi tranne per Spagna (-10,1%), Portogallo (-2,8%) e Italia (-1,1%); tassi di crescita pari a (+3,8%) per la Germania, per il Regno Unito (+3,0%), per l’Irlanda (+2,3%) e per la Francia (+1,3%). “Si continuano a registrare forti oscillazioni dei tassi di variazione dell’Iva – si legge nel Bollettino – che passano dal -10,1% della Spagna al +3,8% della Germania, con una forbice di +13,9 punti percentuali”. (Redazione)

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