Domani mattina si vota la fiducia sul decreto «crescita e sviluppo»
Presto il Governo metterà in campo nuove misure per la crescita. Il Decreto “crescita e sviluppo” è a un un passo dal diventare legge, con il voto di fiducia che il Senato darà domani mattina, ma il Ministro Corrado Passera guarda avanti, all’agenda dei prossimi mesi, e annuncia che già si sta lavorando a ulteriori “proposte”, con la consapevolezza che dovrà incidere “senza scorciatoie” su “tutte le debolezze del Paese”.
Passera ci tiene a sottolineare, intervenendo nell’Aula di Palazzo Madama alla fine della discussione generale, che il decreto è uscito “più forte, ricco e completo” e potrà dare quell’impulso necessario all’economia “di un Paese che non cresce da tanti anni”. Intanto, con le misure sulla crescita, si mettono a disposizione delle imprese, ma anche dei cittadini, “strumenti importanti”, dalle misure sul credito ai project bond, passando per il riordino degli incentivi, la defiscalizzazione, lo sportello unico per l’edilizia, fino ai bonus per l’edilizia e l’efficienza energetica, che, peraltro, si punta a trasformare in bonus strutturale, come ha spiegato anche in un’audizione in Commissione Ambiente, introducendo però “alcune modifiche in modo da renderlo più efficace in termini di costo-beneficio”.
Sulla scia di questo provvedimento “complesso”, bisognerà quindi continuare a “combinare interventi strutturali con interventi che portino risorse nel breve periodo e sappiamo che sono molto poche”. Anche perché “in un’Europa che non cresce” a maggior ragione “bisogna agire su tutte le leve”. E gli interventi futuri cercheranno di “favorire la nascita di nuove aziende, rendere operativa l’agenda digitale, attirare investimenti dall’estero, semplificare l’attività delle imprese e renderle più competitive”.
Intanto nel giro di pochi giorni, Governo e Parlamento avranno completato i “compiti a casa” prima della pausa estiva, con l’approvazione definitiva, attesa tra lunedì e martedì, anche del decreto sulla spending review da parte della Camera. Entrambi i provvedimenti hanno affrontato il secondo passaggio parlamentare senza subire modifiche, anche se, nell’esame del decreto sulla crescita, il Governo ha accolto 80 ordini del giorno, “di cui – assicura Passera – si terrà conto nel prosieguo dei lavori”. (Redazione)
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