Nullo l’accertamento che trasforma un debito in una sopravvenienza
A livello fiscale, non sono sopravvenienze attive i versamenti a fondo perduto o in conto capitale alle società dai propri soci e la rinuncia dei soci ai crediti
L’Ufficio non può riqualificare come sopravvenienza attiva un debito di una società nei confronti del socio di maggioranza, per il solo fatto che tale debito non sia ancora stato soddisfatto a distanza di anni dalla sua insorgenza. È quanto ha stabilito la C.T. Reg. dell’Aquila, con la sentenza n. 54 dell’11 luglio 2012.
La pronuncia trae origine da un avviso di accertamento notificato ad una srl, con cui il Fisco aveva recuperato a tassazione l’importo iscritto dalla società tra i “debiti esigibili entro l’anno” e relativo al pagamento che la società avrebbe dovuto effettuare nei confronti del suo socio di maggioranza, che nel 2004 le aveva ceduto un terreno. La srl aveva corrisposto al socio, al momento del rogito notarile, l’importo di 5.000
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