Bancarotta fraudolenta patrimoniale, dolo specifico solo per le passività inesistenti
Secondo la Cassazione, a differenza della condotta di esposizione di tali passività, per le altre condotte è sufficiente il dolo generico
Con la sentenza n. 8005, depositata ieri, la Cassazione si è soffermata sulla corretta individuazione del dolo richiesto per la sussistenza di bancarotta fraudolenta patrimoniale.
Nel caso di specie, l’amministratore di una società stipulava, dopo la sentenza dichiarativa del fallimento e all’insaputa del curatore, un contratto di locazione di un bene di pertinenza della massa, percependone e trattenendone i canoni mensili per asserite esigenze di sussistenza personale.
La Corte d’Appello assolveva l’imputato dall’imputazione di bancarotta fraudolenta patrimoniale, ritenendo l’assenza di dolo in capo al medesimo.
Di tutt’altro avviso la Cassazione, che, a seguito del ricorso del Procuratore generale, annullava la sentenza di assoluzione dell’imputato,