Non punibile il falso in bilancio per salvare la società
Il movente di preservare l’assetto patrimoniale della società nella prospettiva del risanamento cancella il fine di conseguire un ingiusto profitto
L’intento di preservare l’assetto patrimoniale della società nella prospettiva del risanamento della stessa esclude il fine di ingiusto profitto richiesto per l’integrazione del reato di false comunicazioni sociali. Una complessa e prolungata operazione di risanamento produttivo e finanziario che si frapponga tra la falsa comunicazione sociale ed il fallimento può interrompere il nesso causale con il dissesto ed escludere il delitto di bancarotta fraudolenta impropria da reato societario.
Sono queste alcune tra le importanti affermazioni rese dalla Corte di Cassazione nella sentenza n. 43414, depositata il 24 ottobre scorso.
Nel caso di specie, gli amministratori di una spa, nell’intento di preservare il patrimonio della società, falsificavano il bilancio al 31 dicembre ...
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