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LETTERE

Il regolamento sull’obbligo di POS rischia di trasformarsi in un boomerang

Mercoledì, 22 gennaio 2014

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Gentile Redazione,
leggo che il MISE ha, di fatto, smentito le indiscrezioni degli ultimi giorni sul regolamento relativo all’obbligo di POS per professionisti e imprese, che vedevano un obbligo limitato ai soli soggetti che hanno un volume d’affari superiore a 2-300.000 euro, considerando però unicamente le operazioni svolte verso i soli consumatori privati” (si veda “Nessuna «retromarcia» sull’obbligo di POS per i professionisti” del 21 gennaio).

Parrebbe quindi confermato che l’obbligo scatterà per chiunque abbia un certo volume d’affari tout court.

Quello che stupisce, però, è la limitazione dell’obbligo alle transazioni sopra i 30 euro, disposizione che rischia di essere in qualche modo “sconvolgente”.

A oggi, infatti, non c’è alcun limite d’importo alla singola transazione: se voglio pagare due euro col bancomat a un esercente che accetta tale modalità, il venditore non può rifiutare la transazione, e tutti quei cartelli che vediamo in molti negozi (“Non si accettano bancomat/carte per importi inferiori a X euro”) sono di fatto illegittimi.
Il che ha ingenerato in molti l’abitudine di girare con pochissimi spiccioli in tasca e pagare con bancomat anche spese di importo minimo.

Beh, pare proprio che con queste nuove modalità anche gli esercenti (e sono la stragrande maggioranza) che già accettano i pagamenti con bancomat potranno legittimamente rifiutare pagamenti elettronici inferiori a 30 euro.
Bella mossa: si alimenta l’uso del contante anziché limitarlo!
Almeno, hanno almeno fatto una statistica su quanti sono i pagamenti con bancomat sotto i 30 euro?


Alessandro Lumi
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Pistoia

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