Il regolamento sull’obbligo di POS rischia di trasformarsi in un boomerang
Gentile Redazione,
leggo che il MISE ha, di fatto, smentito le indiscrezioni degli ultimi giorni sul regolamento relativo all’obbligo di POS per professionisti e imprese, che vedevano un obbligo limitato ai soli soggetti che hanno un volume d’affari superiore a 2-300.000 euro, considerando però unicamente le operazioni svolte verso i soli consumatori “privati” (si veda “Nessuna «retromarcia» sull’obbligo di POS per i professionisti” del 21 gennaio).
Parrebbe quindi confermato che l’obbligo scatterà per chiunque abbia un certo volume d’affari tout court.
Quello che stupisce, però, è la limitazione dell’obbligo alle transazioni sopra i 30 euro, disposizione che rischia di essere in qualche modo “sconvolgente”.
A oggi, infatti, non c’è alcun limite d’importo alla singola transazione: se voglio pagare due euro col bancomat a un esercente che accetta tale modalità, il venditore non può rifiutare la transazione, e tutti quei cartelli che vediamo in molti negozi (“Non si accettano bancomat/carte per importi inferiori a X euro”) sono di fatto illegittimi.
Il che ha ingenerato in molti l’abitudine di girare con pochissimi spiccioli in tasca e pagare con bancomat anche spese di importo minimo.
Beh, pare proprio che con queste nuove modalità anche gli esercenti (e sono la stragrande maggioranza) che già accettano i pagamenti con bancomat potranno legittimamente rifiutare pagamenti elettronici inferiori a 30 euro.
Bella mossa: si alimenta l’uso del contante anziché limitarlo!
Almeno, hanno almeno fatto una statistica su quanti sono i pagamenti con bancomat sotto i 30 euro?
Alessandro Lumi
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Pistoia
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