Se nell’immobile si svolge attività commerciale, l’ente religioso paga l’ICI
L’esenzione non si applica anche se il ricavato è destinato a fini sociali
Anche gli enti religiosi sono soggetti passivi dell’ICI e, per gli immobili in cui si svolgono attività diverse da quelle di religione e di culto, sono tenuti a corrispondere l’imposta. Lo ha riaffermato Cassazione che, con ordinanza n. 5871 di ieri, ha accolto il ricorso di un Comune. Nel caso di specie, un ente religioso era stato raggiunto da un avviso di accertamento con il quale il Comune ha preteso il pagamento dell’ICI per l’anno 2002 con riferimento a quattro fabbricati. Secondo l’ufficio impositore, detti immobili non potevano rientrare nel regime di esenzione, poiché negli stessi l’ente religioso non svolgeva in modo esclusivo alcuna attività degna del trattamento di favore, come stabilito dalla lettera i) del comma 1 dell’art. 7 del DLgs.
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