Continuazione fallimentare come un’aggravante
Una serie di interventi giurisprudenziali consentono di tracciare un quadro delle caratteristiche di un istituto decisamente complesso
Una recente sentenza della Suprema Corte – la n. 34516 del 5 agosto 2014 – richiamando la Cassazione a Sezioni Unite 26 maggio 2011 n. 21039, ha ribadito che più condotte tipiche di bancarotta poste in essere nell’ambito di uno stesso fallimento mantengono la propria autonomia ontologica e danno luogo ad un concorso di reati, che vengono unificati, ai soli fini sanzionatori, nel cumulo giuridico di cui all’art. 219 comma 2 n. 1 del RD 267/42; disposizione che, sotto il profilo strutturale, non integra una circostanza aggravante, ma detta una particolare continuazione (c.d. continuazione fallimentare), in deroga a quella ordinaria di cui all’art. 81 comma 2 c.p.
Si ricorda che, ai sensi dell’art. 219 comma 2 n. 1 del RD 267/42, le pene stabilite negli artt. 216, 217 e ...
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