Accertamento anticipato legittimo se il contribuente non collabora
Non è ammissibile un comportamento teso ad allungare artatamente i tempi della verifica per indurre il Fisco ad «intaccare» il periodo sospensivo
Se la verifica fiscale, a causa della mancata collaborazione del contribuente con i verificatori, si prolunga in modo tale che l’Agenzia delle Entrate non riesca a rispettare, per l’imminente decadenza del potere di accertamento, il periodo sospensivo di sessanta giorni dal rilascio del PVC prima di emettere l’avviso di accertamento, deve ritenersi sussistente la ragione giustificativa dell’urgenza per l’emissione dell’atto impositivo ante tempus, con conseguente legittimità dello stesso. È quanto si desume dall’importante sentenza n. 15121/2015 della Corte di Cassazione.
Per contestualizzare il principio occorre riprendere la situazione fattuale dal quale è emerso. Un contribuente era stato sottoposto a verifica fiscale da parte della GdF ed il verbale ...
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