Chi vara le semplificazioni non ha la percezione degli effetti sui contribuenti
Gentile Redazione,
concordo (come sempre) pienamente con le osservazioni di Giancarlo Allione pubblicate su Eutekne.info di oggi (ieri, ndr, si veda “Il coraggio di crescere per poter semplificare”).
È indubbio che l’attuale momento di crisi, etica prima ancora che economica e finanziaria, rende sempre più difficile la corretta tutela degli interessi dell’Erario e del contemporaneo pieno rispetto dell’effettiva capacità contributiva.
È altrettanto innegabile che il tema della semplificazione fiscale in Italia, che è dichiarato da tutti sempre più urgente, continua ad essere nei fatti accantonato ed ignorato.
Negli ultimi anni, diciamo dal “famoso” DL 223 del 4 luglio 2006, vi sono stati troppi interventi senza linea coerente.
Come già da altri rilevato in altra sede, però, la vera difficoltà nell’affrontare il tema dei numerosissimi micro adempimenti fiscali deriva da una situazione di fondo: i soggetti chiamati a varare le semplificazioni sono gli stessi che hanno introdotto le complicazioni e che, quindi, hanno già dimostrato di non avere la percezione degli effetti reali che i vari provvedimenti generano sui contribuenti.
Riprova di ciò è la da te segnalata continua massiccia introduzione di nuovi adempimenti e complicazioni a fronte della quale il fenomeno del sommerso in Italia pare non essere diminuito, anzi.
Si dovrebbe pertanto riflettere seriamente in merito all’efficacia dei provvedimenti sino ad oggi varati per il contrasto all’evasione, anche se, in generale, si sa che le questioni, in particolare quelle molto complesse, non si possono davvero mai risolvere.
Se ne deve parlare e, soprattutto, se ne deve discutere con la consapevolezza che la nostra categoria è pienamente disponibile ad affrontare, con dialogo e spirito collaborativo e costruttivo, la problematica di una riforma fiscale che sia equa ed efficace nel contrasto all’evasione, quanto meno di quell’evasione ad oggi perseguibile con la corretta e puntuale applicazione delle norme fiscali, perché il sommerso generato da comportamenti illeciti messi in atto dalla criminalità organizzata, così come l’evasione derivante dai fenomeni di corruzione e concussione, devono trovare per altre vie adeguato e fermo mezzo di contrasto.
Piero Marchiando
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Aosta
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