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LETTERE

Sarebbe più saggio fissare il «tax day» dopo una vera semplificazione

Martedì, 20 ottobre 2015

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Gentile Redazione,
ho visto le proposte presentate dal sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, al Presidente del Consiglio dei Ministri riguardanti il “tax day” per semplificare la vita ai contribuenti e presumo anche ai commercialisti che li assistono; la data entro cui dovrebbero concentrarsi tutte le scadenze fiscali (i versamenti) sarebbe il 16 maggio di ogni anno, già a partire dal 2017!

Pur facendo entrare in vigore le varie disposizioni tributarie e i relativi provvedimenti di attuazione prima dell’inizio del relativo periodo d’imposta, mi sembra una data assurda, come lo è ugualmente la proposta dell’UNICO al 31 maggio; Giancarlo Allione, su Eutekne.info del 16 ottobre 2015 (si veda “Il coraggio di crescere per poter semplificare”), scrive che concentrare le scadenze nel 1° semestre ci permetterebbe di dedicarci ad altri business nel resto dell’anno; a parte che separare in questo modo temporale la professione non è facile (può capitare un’“operazione straordinaria” nel 1° semestre, ad esempio), sarebbe stato sicuramente più saggio e prudente aspettare che le “semplificazioni” ci riportino a un sistema fiscale più normale e umano prima di stabilire delle precise scadenze.

Il rischio è che si metta in atto un’altra operazione di tipo puramente mediatico come quella del modello 730 precompilato, senza preoccuparsi minimamente degli enormi problemi procurati dalla relativa attuazione, siccome sembra che l’idea del “tax day” piaccia molto al Premier Renzi, e quando sempre Giancarlo Allione scrive che qualsiasi intervento davvero incisivo non potrà essere, almeno per qualche tempo, a costo zero, io ho bene in mente chi sarà, come al solito a pagare.
Il fatto poi, che il contribuente preferisca la concentrazione di tutte le varie imposte in una sola scadenza, non mi convince affatto!

In ogni caso, è facile immaginare come andrà a finire, in quanto anche con tutta la buona volontà delle parti coinvolte, per semplificare seriamente e non solo di facciata il nostro sistema fiscale occorrerà almeno un decennio (la riforma del catasto docet e, per motivi politici, non si è ancora manco riusciti a “fondere” la TASI con l’IMU), mentre la proposta di anticipare i pagamenti e le relative dichiarazioni sicuramente sarà messa in pratica al più presto.

Auguri a chi in un simile contesto farà ancora il commercialista.


Bruno Ristorto
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Cuneo

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