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LETTERE

Prima di semplificare è d’obbligo razionalizzare le norme

Lunedì, 26 settembre 2016

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Caro Direttore,
oggi (il 23 settembre, ndr) abbiamo letto tutti un nuovo puntualissimo intervento del Collega Giancarlo Allione sulle difficoltà troppo spesso ignorate del nostro settore (si veda “Per semplificare dateci almeno un anno di tregua”).

Nel suo editoriale, egli passa in rassegna tutte le possibili distorsioni provocate dal tanto diffuso “perfezionamento telematico” ricercato dalle pubbliche amministrazioni e in particolare dall’Agenzia delle Entrate, a tutto vantaggio, tuttavia, degli Uffici tributari, previdenziali e camerali che hanno ridotto i loro carichi di lavoro, senza raggiungere livelli di efficienza ed efficacia per la famigerata lotta all’evasione e comunque di funzionamento della P.A.
Aggiungerei quindi che sui nostri studi sono aumentati costi e carichi di lavoro, spesso non riconosciuti dal cliente che, anzi, sente da più parti parlare di semplificazione degli adempimenti e quindi, paradossalmente, immagina di poter proporre compensi più esigui.

Concordo quindi sull’esigenza proposta da Allione di fermarsi un attimo, prima di fare altri disastri con adempimenti che nel tempo si sono rivelati inutili.

Ma forse è il caso di provare qualcosa di più, che è sotto gli occhi di tutti, ne ho parlato con alcuni esponenti del famoso “tavolo di lavoro” della semplificazione, sembra la scoperta dell’uovo di Colombo: prima di tutto razionalizziamo le norme vigenti.
Sembra assurdo, ma è proprio così: tante norme sono in sovrapposizione tra loro, magari anche inapplicate o inapplicabili, norme che nessuno si preoccupa di mettere in pratica o di controllarne il rispetto o l’efficacia. Con i relativi adempimenti che, spesso, solo i più zelanti – tra professionisti e/o clienti – si preoccupano di rincorrere.

Un esempio? Quanti anni ci sono voluti per sopprimere le famigerate norme sulla classificazione “Fondi e Riserve in Bilancio” e le maggiorazioni di conguaglio, eliminate soltanto di recente?

Prima di semplificare gli adempimenti tributari e societari, mettiamo quindi, innanzitutto e semplicemente, ordine tra le norme che – per “brutte o belle” che siano – oggi sono in vigore: vedremo che tante di esse ci costringono a fare cose contorte e inutili. E che per essere gestite richiedono ogni anno computer e, innanzitutto, software sempre più sofisticati e che per realizzarli... è necessario ricorrere alle tanto odiate proroghe...

Forse riusciremo in tempi più rapidi ad arrivare, e con risultati migliori, a questa famigerata semplificazione.


Gianni Tomo
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Napoli

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