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LAVORO & PREVIDENZA

L’omessa o infedele denuncia configura sempre l’evasione contributiva

Non basta annotare i dati omessi o infedeli sui libri obbligatori: il datore deve fornire una prova idonea a escludere l’intento fraudolento

/ Elisa TOMBARI

Giovedì, 6 luglio 2017

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Con la circolare n. 106 di ieri, 5 luglio 2017, l’INPS ha fornito chiarimenti in relazione al regime sanzionatorio applicabile ai datori di lavoro/committenti e ai lavoratori autonomi rispettivamente nelle ipotesi di omissione ed evasione contributiva.

La norma di riferimento è l’art. 116 della L. 388/2000, che distingue la fattispecie dell’omissione contributiva, intesa quale mancato o ritardato pagamento dei contributi, in presenza di tutte le denunce e registrazioni obbligatorie necessarie (comma 8, lett. a), da quella più grave dell’evasione contributiva, di cui al comma 8, lett. b).
Quest’ultima, la cui qualificazione ha dato vita a un importante contenzioso e a ripetute pronunce di legittimità, si verifica in caso di mancanza o non conformità al vero di registrazioni ...

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