Dall’ODCEC di Roma un facsimile di preventivo
L’Ordine di Roma prova a semplificare la vita dei commercialisti che, a partire dallo scorso 29 agosto, sono obbligati per legge a rilasciare ai propri clienti un preventivo in forma scritta. Tale obbligo, rivolto a tutti gli appartenenti alle professioni ordinistiche, è previsto dall’art. 1 comma 150 della L. n. 124/2017 (legge annuale per il mercato e la concorrenza), che ha modificato l’art. 9 del DL 1/2012.
La norma dispone che i professionisti debbano fornire, in forma scritta o digitale, tutte le informazioni riguardanti gli oneri ipotizzabili al momento del conferimento dell’incarico e fino alla sua conclusione, con l’indicazione degli onorari richiesti per ogni singola prestazione, comprensivi di spese e contributi.
Operazione non sempre facilissima, specie nel caso di prestazioni più complesse e continuative nel tempo. Per questo, l’Ordine guidato da Mario Civetta ha predisposto un facsimile del documento da consegnare ai clienti. Il modello, disponibile sul sito internet dell’ente, è personalizzabile con i propri dati e riporta tutta una serie di attività che possono essere richieste al commercialista, in modo da riuscire a definire anche la complessità dell’incarico.
Ad esempio, per l’impianto e la tenuta delle scritture contabili, l’oggetto della prestazione sarà formato da diverse attività come la registrazione dei movimenti contabili delle fatture di acquisto, vendita e dei corrispettivi, l’elaborazione delle liquidazioni IVA periodiche, la predisposizione e la stampa modello F24 per i versamenti di imposte e tributi, la gestione delle stampe dei registri contabili anche in formato elettronico (libro giornale; libro inventari; registro IVA acquisti; registro IVA vendite; registro IVA corrispettivi) e così via.
Stesso discorso per la consulenza nella redazione del bilancio d’esercizio e per l’assistenza nella predisposizione delle dichiarazioni fiscali. Per ognuno di questi incarichi sono esplicate le attività oggetto della prestazione: il commercialista potrà utilizzare tutte le diciture oppure solo alcune di esse a seconda che vengano o meno richieste dal cliente.
Fatto ciò, si potrà inserire il compenso richiesto per la singola attività e il totale del compenso annuale. Alla voce “spese e contributi”, invece, verrà chiarito che il compenso pattuito si intende al netto di IVA e contributo integrativo previdenziale (4%) e che al professionista dovranno, inoltre, essere riconosciute le spese generali di studio (riferibili a materiale di consumo, telefonate, fax, fotocopie, cancelleria, spese di locazione, segreteria, personale, aggiornamento professionale, informatizzazione, eventuali spostamenti, deposito documenti, ecc.) necessarie alla copertura dei costi sostenuti per l’esecuzione della prestazione, quantificate anch’esse per iscritto all’interno del preventivo.
Infine, lo spazio per inserire i dati relativi alla propria polizza assicurativa, con massimali coperti e nome della compagnia con cui è stata stipulata.
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