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INIZIATIVE DI CATEGORIA

UNAGRACO contro i contributi della Regione Puglia ai Confidi

/ REDAZIONE

Mercoledì, 20 settembre 2017

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La nuova procedura varata dalla Regione Puglia, che prevede lo stanziamento di 60 milioni di euro a favore di cooperative e confidi (da utilizzare a garanzia di crediti concessi a piccole e medie imprese), non convince i commercialisti. Sulla questione è intervenuta ieri l’UNAGRACO che, attraverso una nota stampa, ha criticato i criteri scelti dall’ente regionale per la partecipazione al bando, aperto anche ai confidi minori.

Soggetti, spiega l’associazione, che “potrebbero risultare inadeguati, con bilanci nebulosi, privi delle necessarie professionalità e che, probabilmente, si trovano già in condizioni di dover restituire somme non utilizzate nelle precedenti misure, di cui sono rimasti aggiudicatari”.

In effetti, le precedenti esperienze, sottolinea l’UNAGRACO, hanno messo in luce tante criticità, con crediti erogati alla “fascia più debole delle PMI, che hanno solo posticipato di qualche tempo la crisi già conclamata”. Ciò ha creato un “distorto e incontrollato rapporto tra benefici/danni al sistema PMI, con ricaduta devastante sugli stessi Confidi, tenuti a evidenziare nei propri bilanci considerevoli posizioni aggiuntive in sofferenza e deteriorate”.

Una situazione, aggiunge l’associazione guidata da Giuseppe Diretto, che si verifica solo in quelle Regioni in cui “la garanzia pubblica è intervenuta a piene mani”, mentre nelle altre, dove la garanzia al credito è stata nulla o minima, ci sono “consorzi sani e ben strutturati”.

Per questo, l’UNAGRACO sperava che l’ente regionale potesse procedere in maniera “più prudente”, andando a “verificare, prima dell’emanazione del nuovo bando, l’effettiva ricaduta positiva delle cospicue somme messe a disposizione sul sistema delle imprese territoriali” e facendo in modo che al bando potesse partecipare “l’intera platea dei confidi vigilata dalla Banca d’Italia”, anche quelli minori, purché “dotati di indici di assoluta solvibilità”. Così facendo si sarebbero evitate “restrizioni o concessioni dubbiose”, a vantaggio di una maggiore “trasparenza” .

“Risulta difficile – si legge in proposito nella nota stampa – comprendere se la Regione Puglia, con il nuovo bando, intenda, correttamente, sostenere il credito al sistema produttivo e ai professionisti oppure voglia continuare a tenere in vita Confidi decotti, di vecchia maniera, legati a sigle associative, cui interessa la gestione spicciola e circoscritta a forme clientelari”.

In questo contesto, i professionisti intendono “rimanere vigili e cauti”, mantenendo una “posizione critica nei confronti di questo sistema”. I commercialisti intendono anche verificare che i contributi possano essere erogati “liberi dalla commissione pretesa dai Confidi, trattandosi di garanzia regionale, non incidente sul patrimonio degli intermediari”. In questo modo, “sarebbero soddisfatte le attese di accesso al credito per le imprese, a condizioni vantaggiose, e non verrebbe vanificata l’attività consulenziale cui il professionista assolve con competenze e capacità, nell’interesse dei propri clienti e del sistema”.

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