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INIZIATIVE DI CATEGORIA

I sindacati chiedono più tempo per la definizione agevolata

/ REDAZIONE

Venerdì, 22 settembre 2017

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Il termine per la presentazione della domanda relativa alla definizione agevolata delle controversie tributarie in cui è parte l’Agenzia delle Entrate, previsto per il prossimo 2 ottobre (perché il 30 settembre cade di sabato), deve essere prorogato.
La richiesta arriva dalle associazioni sindacali dei commercialisti che ieri, attraverso un comunicato stampa congiunto, hanno sottolineato come, ancora una volta, sia stato concesso troppo poco tempo agli operatori per dedicarsi alla procedura.

L’istituto della definizione agevolata delle liti pendenti – si legge nel comunicato – è stato introdotto dal DL 50/2017, mentre il modello di domanda è stato rilasciato il 21 luglio dall’Agenzia delle Entrate che, il successivo 28 luglio, con la circolare n. 22, rendeva note le modalità con cui effettuare l’adempimento.

Il software per la compilazione e l’invio delle istanze (la domanda dovrà essere trasmessa tramite l’applicazione telematica “DCT”) è stato, però, messo a disposizione di contribuenti e intermediari solo il 9 agosto, ovvero già in pieno periodo estivo.
“Se nel mese di agosto è lecito ritenere – spiegano i sindacati – che contribuenti e professionisti possano aver goduto di qualche giorno di riposo, il tempo che è stato messo a loro disposizione per ricorrere alla definizione agevolata delle liti pendenti si riduce praticamente a poco più di 30 giorni”.

Peraltro, fanno notare le sette associazioni firmatarie del documento (ADC, AIDC, ANC, ANDOC, UNGDCEC, UNAGRACO, UNICO), il mese di settembre è “già particolarmente impegnativo”, considerate le scadenze per l’invio dei dati delle fatture e delle liquidazioni IVA a cui, di fatto, va ad aggiungersi l’ulteriore scadenza del 2 ottobre.

Di qui, la richiesta di proroga che le associazioni si vedono “costrette, nostro malgrado”, ad avanzare per fare sì che l’operazione abbia un buon esito. L’istanza, infatti, scaturisce dal “ritardo generale con il quale è stata messa in piedi la procedura che, come spesso accade, si ripercuote negativamente sul lavoro dei commercialisti”.

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