Ordini pugliesi pronti a scendere in piazza per lo spesometro
Sono rimasti inascoltati, nonostante le ripetute denunce della complessità della procedura informatica voluta dall’Amministrazione finanziaria per la gestione dei nuovi adempimenti. I commercialisti, nel pantano dello spesometro, ribadiscono il loro disappunto. In ultimo, il coordinamento degli Ordini della Puglia, che esclama: “È giunto il momento di dire basta”.
E dire che già nel mese di dicembre i commercialisti avevano protestato per l’introduzione delle nuove comunicazioni trimestrali di dati IVA, delle fatture e dei corrispettivi e per il costo di tali novità, di gran lunga superiore al beneficio per l’Amministrazione finanziaria.
“La cronaca degli ultimi giorni sullo spesometro, unico nel panorama dei Paesi ad economia avanzata e non conforme alle raccomandazioni allo Stato Italiano degli Organismi Internazionali (FMI e OCSE), è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, che ha dato ampiamente ragione ai commercialisti – scrivono gli Ordini della Puglia in una missiva inviata a tutti gli iscritti –. La complessità del sistema fiscale è tale che nemmeno la stessa Amministrazione finanziaria è in grado di gestirla, anche in termini di privacy dei contribuenti”.
Per diversi giorni, infatti, è stato possibile, entrando nel portale “Fatture e corrispettivi” delle Entrate, visionare i dati fatture di qualsiasi contribuente inserendo nel sistema il codice fiscale. Il problema, su cui i vertici di Sogei sono stati chiamati a rispondere in Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria, sembrerebbe essere stato risolto, mentre ci vorrà ancora un po’ di tempo per ripristinare tutte le altre funzionalità del sito.
Alla luce delle tante difficoltà di questi giorni, commercialisti e mondo produttivo chiedono ancora una volta di essere ascoltati.
In caso contrario, si valuterà la strada della protesta: “I 131 ordini territoriali sono pronti a scendere in piazza ad un solo cenno del Consiglio Nazionale”.
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