Illegittima e iniqua la tassazione piena per la TARI sulle seconde case
Gli enti locali devono calcolare la tassa in base alla reale quantità di rifiuti conferiti dall’utente, rispettando il principio comunitario «chi inquina paga»
Svariati proprietari delle cosiddette “seconde case”, cioè di abitazioni diverse da quella primaria o principale ove i contribuenti risiedono effettivamente (dimora abituale) e anagraficamente, si saranno chiesti se sia corretto e giusto pagare la tassa sui rifiuti, nella sua evoluzione dalla TARSU alla TARI, nella misura integrale, senza che i Comuni impositori competenti avessero tenuto conto della stagionalità delle utenze domestiche e quindi avessero deliberato riduzioni per l’uso limitato e discontinuo delle utenze stesse.
Solo pochi di loro hanno però preso la decisione di attivarsi nei confronti degli enti locali per far rispettare il fondamentale principio comunitario “chi inquina paga” e quindi “chi più inquina più paga”. Principio, stabilito
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