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La Cassa Ragionieri approva l’assestamento 2017 e il preventivo 2018

/ REDAZIONE

Martedì, 28 novembre 2017

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La Cassa di previdenza dei Ragionieri ha proceduto, nella giornata di ieri, all’approvazione dell’assestamento al bilancio 2017 e del bilancio preventivo 2018. Riguardo al documento contabile relativo all’anno in corso, l’assestamento certifica un risultato, al lordo degli accantonamenti per svalutazioni e rischi, di 87,4 milioni di euro (il risultato netto è di 29,8 milioni).

Gli accantonamenti per i rischi di oscillazione dei valori mobiliari sono pari a 15,68 milioni, con un incremento di 5,68 milioni rispetto al preventivo 2017, mentre la svalutazione dei crediti verso iscritti e conduttori delle proprietà immobiliari si assesta a 31,7 milioni, in ascesa di 12,1 milioni di euro.

Un aumento, fa sapere la Cassa attraverso una nota stampa diffusa ieri, dovuto alle “maggiori sanzioni e agli interessi maturati nel 2017 imputati tra i proventi del conto economico che prudenzialmente si sono svalutate”. L’ulteriore svalutazione di 10,2 milioni è dovuta alla svalutazione dei valori mobiliari iscritti nell’attivo circolante (quale valutazione della differenza degli strumenti, valutati mark to market, presenti nei cinque portafogli di Gestione patrimoniale mobiliare affidata a terzi).

Quanto, invece, al totale delle contribuzioni degli iscritti e delle prestazioni erogate il saldo è di 62,2 milioni di euro: da iscritti e pensionati attivi sono arrivati 296,43 milioni, a fronte di un monte prestazioni di 234,23. Tale saldo è dovuto, spiega la CNPR, anche alla riduzione della previsione delle prestazioni per il 2017, pari a 10,5 milioni, e all’incremento del gettito contributivo pari a 8,7 milioni. Il risultato assestato al netto delle rettifiche di valore pari a 29,8 milioni cresce di 3,49 milioni.

La nuova disposizione di legge riguardante il cumulo dei periodi contributivi impegna la Cassa nella liquidazione di 700 mila euro, a seguito delle domande inoltrate dagli iscritti nel corso del 2017.

Nel bilancio 2018 si prevede, invece, un risultato netto di 18,4 milioni, depurato degli accantonamenti per rischi e svalutazioni nella misura di 44,05 milioni (62,45 milioni il risultato al lordo degli accantonamenti), con una riduzione rispetto alla previsione 2017 assestata pari a 11,35 milioni di euro.

Si prevede, inoltre, un calo di iscritti e pensionati attivi (28.970) e l’incremento dei pensionati a 9.473 unità, per un totale di 277 prestazioni previdenziali in più (circa 4 milioni in più da liquidare). In totale, la spesa previdenziale sarà di 238,19 milioni, inclusi i circa 900 mila euro che la Cassa stima di spendere per gli impegni finanziari legati alle richieste di cumulo che arriveranno nel 2018.

A partire dal prossimo anno, ricorda la CNPR, l’aliquota minima di contribuzione aumenterà, per effetto della riforma del 2013, di un punto percentuale (assestandosi al 15%) e porterà all’incasso di circa 750 mila euro in più rispetto al 2017, per un totale di 165,14 milioni. La contribuzione integrativa, invece, è stimata in 112,7 milioni, in decremento di 1,3 milioni rispetto all’assestato 2017.

La redditività del patrimonio mobiliare è stimata, al netto dei costi per commissioni e minusvalenze di realizzo, nella misura di 16,4 milioni a fronte di un patrimonio conferito alle gestioni patrimoniali pari 705 milioni alla fine del 2017, per un controvalore a mercato di circa 790 milioni. Riguardo a tale patrimonio, l’assemblea dei delegati ha approvato anche l’allocazione degli investimenti per il triennio 2018-2020, sulla scorta della analisi di ALM, redatta dall’advisor Prometeia, e l’allocazione strategica per il 2018.

Nel preventivo 2018, infine, sono previsti nuovi oneri, circa 2 milioni, per le nuove forme di welfare assistenziale, introdotte a seguito della modifica regolamentare approvata nel mese di aprile 2017.

Nel corso dei lavori, conclude la nota stampa della Cassa, i delegati hanno inoltre approvato il bilancio tecnico dell’ente, redatto su base annuale al fine di monitorare la tenuta della riforma previdenziale, a un anno dalla promulgazione della legge di bilancio che ha consentito all’ente di annoverare tra i soggetti obbligati all’iscrizione gli esperti contabili.

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