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INIZIATIVE DI CATEGORIA

Intesa tra CNDCEC ed Ente nazionale per il microcredito

/ REDAZIONE

Giovedì, 30 novembre 2017

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Un impegno comune per la promozione della microfinanza come strumento di welfare sostenibile e di inclusione finanziaria e una fattiva collaborazione per la diffusione del microcredito per la lotta alla povertà.
Lo prevede il memorandum d’intesa firmato ieri, nella sala conferenze stampa della Camera, da Massimo Miani, Presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, e Mario Baccini, numero uno dell’Ente nazionale per il microcredito (ENM).

“Questo accordo – ha spiegato Baccini – segue l’indirizzo voluto dalle Nazioni Unite per la promozione dello strumento microfinanziario per la lotta alle povertà e all’esclusione sociale e finanziaria, che presuppone il recupero di quei cittadini comunemente definiti «non bancabili» attraverso un programma di microcredito”.

Per tali soggetti, ha aggiunto, “questo strumento è oggi una delle ultime speranze per reimmettersi nel circuito contributivo e per sviluppare la propria idea d’impresa con il sostegno della mano pubblica senza dover concedere garanzie reali. La sigla di questo accordo con i dottori commercialisti e gli esperti contabili rende più efficace la qualità dei servizi offerti alla persona, servizi che sostanziano la microfinanza e il microcredito nel processo attuativo dell’economia sociale e di mercato”.

Soddisfatto dell’intesa raggiunta anche Miani, secondo cui “quello del microcredito è un tema molto importante per il Paese, ancora non del tutto fuori dalla lunga crisi economica che lo ha colpito ormai dieci anni fa. Specie per i soggetti più piccoli e più deboli, l’accesso al credito resta un problema molto presente”.

Nel corso della conferenza stampa, il Presidente dei commercialisti ha parlato di “accordo strategico: le competenze professionali dei commercialisti li rendono soggetti centrali sia nella fase di concessione del credito, sia in quella successiva di monitoraggio e tutoraggio”.

Con questo protocollo, i commercialisti si impegnano a “promuovere questa attività professionale sia presso i nostri clienti che presso i nostri iscritti”. Oltre ad avere “importanti ricadute sociali”, infatti, questa attività può rappresentare “un nuovo, importante filone” professionale, specie “per i colleghi più giovani”.

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