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INIZIATIVE DI CATEGORIA

Commercialisti napoletani impegnati per la formazione nelle carceri

/ REDAZIONE

Venerdì, 15 dicembre 2017

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I commercialisti napoletani scendono in campo per favorire la realizzazione di progetti di reinserimento sociale dei detenuti nelle carceri della Campania. Uno di questi, oggetto di uno specifico protocollo d’intesa, riguarda le detenute della casa circondariale femminile di Pozzuoli che, dopo un periodo di apprendistato durato circa un anno, hanno messo in piedi un laboratorio di sartoria artigianale, a cui è affidato il compito di realizzare le cravatte, con il marchio E. Marinella, in dotazione al corpo di polizia penitenziaria.

Tra i firmatari del protocollo, infatti, oltre a Ministero della Giustizia e Regione Campania, ci sarà anche la E. Marinella srl/Maumari srl, tra i più noti brand a livello internazionale nella produzione di cravatte artigianali. Attraverso la collaborazione dell’azienda, che ha messo a disposizione alcune delle maestre artigiane più esperte per la necessaria attività formativa, le detenute hanno prima imparato a realizzare le cravatte, rispettando gli elevati standard qualitativi imposti dal marchio, per poi arrivare alla creazione del proprio laboratorio.

“Siamo orgogliosi – spiega Maurizio Marinella, titolare dell’azienda, nella nota stampa con cui è stata annunciata la firma del protocollo – di essere pionieri, assieme al Ministro della Giustizia, della sperimentazione di un modello innovativo di formazione artigianale e reinserimento sociale alla cui visione ho subito aderito. Stiamo lavorando da mesi con entusiasmo e senso civico”.

Il lavoro penitenziario, aggiunge Santi Consolo, Capo del Dipartimento di Amministrazione penitenziaria , “va implementato con progetti di qualità e con il sostegno del mondo imprenditoriale esterno. Questa è la strada da seguire, se vogliamo realmente abbattere la recidiva. La scelta di vita nella legalità deve affermarsi durante l’esecuzione della pena, in continuità e accoglienza nell’ambiente libero. Il lavoro e la formazione sono strumenti formidabili per il riscatto sociale del singolo e per la sicurezza dell’intera collettività”.

L’impegno della E. Marinella si è sostanziato anche nella fornitura di mobilio e macchinari per la realizzazione del laboratorio all’interno della casa circondariale di Pozzuoli. Ne è venuta fuori una vera e propria società, impegnata nel settore tessile. Ed è qui che si inseriscono i commercialisti: l’Ordine guidato da Vincenzo Moretta metterà gratuitamente a disposizione del laboratorio un professionista a cui sarà demandata la gestione degli adempimenti fiscali e in materia di lavoro.

Inoltre, sottolinea Moretta, “i professionisti istruiranno i rudimenti di impresa, analizzando i processi base di una qualsiasi attività di produzione con corsi e assistenza specifica”. Una formazione “professionalizzante” nell’ottica dell’“inclusione sociale”, nella convinzione che “il recupero della legalità passa attraverso la formazione e il lavoro, strumenti fondamentali non solo a garanzia della sicurezza sociale ma anche come elementi cardine a prevenzione della recidiva”.

Le prime cravatte realizzate dal laboratorio saranno presentate nella mattinata di oggi, alla presenza, tra gli altri, anche del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, promotore degli Stati generali dell’Esecuzione penale, al centro dei quali c’erano proprio i progetti di valorizzazione del lavoro penitenziario. Con lui, oltre ai già citati Moretta, Consolo e Marinella, ci saranno Donatella Rotundo e Serena De Nitto, rispettivamente Presidente e Coordinatrice della Struttura organizzativa di coordinamento delle attività lavorative, istituita all’interno del Dipartimento di Amministrazione penitenziaria.

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